Come vi dicevo nei giorni scorsi questo è un periodo di mostre di moda in tutta Europa: Jean Paul Gaultier a Parigi, Alexander McQueen a Londra, Karl Lagerfeld a Bonn. Si è conclusa invece ieri la mostra “LA Camicia Bianca Secondo Me”, dedicata a Gianfranco Ferrè.
Palazzo Reale a Milano è uno dei poli principali per mostre ed eventi culturali, ma devo dire che la location scelta per l’allestimento di questa particolare monografia è stata una dei fattori principali del suo successo. La sala delle Cariatidi è mozzafiato, una visione spettacolare e suggestiva (scelta sempre anche da Uma Wang per le sfilate) che ha ulteriormente abbellito le camicie esposte, vere e proprie opere d’arte circondate di luce in un’aura quasi mitologica.
Nel lessico contemporaneo dell’eleganza mi piace pensare che la mia camicia bianca sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole.
Gianfranco Ferré
La camicia bianca fu il capo iconico di Ferrè, in grado di ripensarla e rimodellarla in decine di varianti con ispirazioni che arrivavano talvolta dalla natura, talvolta dall’architettura, talvolta da determinate epoche storiche. Un’espressione geniale del Made In Italy che, tradotta in 27 camicie bianche, ha portato gli spettatori in un viaggio tra tessuti, consistenze, trasparenze, rouches, ricami, drappeggi e corpetti.
Ad arricchire l’allestimento, ai margini della sala, bozzetti, editoriali e campagne pubblicitarie, riportavano alla realtà l’esperienza del visitatore, cercando di catturare la valenza storica di vent’anni di creatività del couturier italiano.
Se non avete avuto la fortuna di assistere di persona a tale bellezza, soffermatevi sulla gallery qui sotto. Aspetto i vostri commenti!