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Barbie Lagerfeld e le virate pop di Karl. Dal Supermarket alla Chanel Revolution

Barbie Lagerfeld

La notizia di una Barbie Lagerfeld circolava da alcuni mesi: nel 55°anno di produzione della bambola più famosa del mondo, Mattel ha aggiunto il più celebre fashion designer vivente alla serie di Barbie in edizione limitata destinate a un pubblico adulto di collezionisti.

La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente che per la prima volta, con Karl Lagerfeld, Barbie veste panni maschili. Del resto sono poche le personalità in grado di essere riconosciute in modo così deciso per un outfit! Barbie Lagerfeld indossa il classico look del couturier tedesco: giacca nera su misura, camicia bianca con colletto alto e stretti jeans neri. Completano Barbie Lagerfeld gli immancabili occhiali neri, la cravatta, gli stivaletti e… i più piccoli guanti senza dita mai realizzati.

Karl Lagerfeld Barbie

Messi in vendita per 200$, i 999 esemplari della bambola da collezione sono andati esauriti online in un solo giorno: a meno che non siate disposti a pagare cifre considerevolmente spropositate per accaparrarvene una su eBay, sarà difficile vedere Barbie Lagerfeld sulla mensola di casa vostra (sempre che l’abbiate mai voluta).

Ora, a parte il divertissement iconografico e i pensieri sulle strane forme che prende l’idolatria ai tempi del terzo millennio, non si può fare a meno di considerare la serie di virate pop, nell’accezione più vicina al concetto di massificazione, prese dal designer negli ultimi tempi.

chanel supermarket fall winter 2014-15 ready to wear

Con Chanel Supermarket, Karl Lagerfeld aveva stravolto l’aurea di lusso irraggiungibile delle passerelle. Geniale, se considerato come evento spot/shock. Ma di nuovo, con la sfilata Chanel SS 2015 Lagerfeld porta la Maison sulla bocca di tutti non tanto per la collezione, quanto per la sorprendente parata finale di modelle manifestanti on the street, con tanto di cartelli.

Chanel Revolution SS 15

Slogan come Free Freedom, Make Fashion Not War, Diversity Rules e perfino Style has no Size suonano purtroppo fuori contesto e in cerca di facili consensi, se non addirittura al limite dell’ipocrisia. Proprio Lagerfeld non si è mai risparmiato uscite e considerazioni spiacevoli sulle donne di taglia abbondante. E dov’è la diversità nella celebrazione dello shopping di massa? Alcuni risponderanno che Chanel Supermarket è stata una provocazione. Sicuro, peccato abbia perso la sua intensità nel momento in cui la manifestazione del lusso ha affrontato con troppa, troppa leggerezza questioni ben al di sopra di ogni sfilata, come la lunga strada per la parità dei sessi o come la lotta per la libertà – quella vera.

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